Fiere Zootecniche di Cremona: presentati i risultati del progetto Mais100%

Il settore agricolo alla scoperta di nuovi sistemi in grado di valorizzare la coltura del mais e di fronteggiare efficacemente la crisi del settore per restituire così competitività e sostenibilità a tutta la filiera. Oggi nel corso dell’appuntamento “I residui di coltivazione del mais da granella: le opportunità di valorizzazione” che si è tenuto all’interno delle Fiere zootecniche di Cremona, sono stati presentati i risultati finali del progetto di ricerca Mais100%, Gruppo Operativo finanziato dalla Regione Lombardia in collaborazione con il CIB – Consorzio Italiano Biogas, Fondazione CRPA Studi e Ricerche di Reggio Emilia, Università degli Studi di Milano ‘La Statale’ e quattro aziende cerealicolo-zootecniche-energetiche della Pianura Padana.

Il progetto, giunto oggi alla sua conclusione, è nato con l’obiettivo di studiare le diverse soluzioni messe a punto (e già poste sul mercato) per il recupero dei residui del mais, garantendo un elevato standard qualitativo, definendo un sistema di “produzione circolare della granella di mais”, comprendente anche il recupero e la successiva valorizzare dei residui colturali.

I risultati dei tre anni di progetto, presentati oggi dal Prof. Marco Fiala, DiSAA – Università Statale di Milano e responsabile scientifico Mais100%, dimostrano che dalla raccolta dei residui si possano recuperare mediamente dalle 5 alle 7 t/ha di sostanza secca a costi molto interessanti e con un potenziale metanigeno medio di 90-95 normal m3 CH4/t (simile all’insilato di triticale). Sulla quantità e qualità del residuo, hanno inciso diversi fattori tra cui il tipo di macchine impiegate nella raccolta e relativa affidabilità. Sul costo complessivo di recupero può incidere, anche in maniera molto significativa, la fase di conferimento in trincea.

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